Rise Against Italian Forum

Diaframma

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Nebel*
view post Posted on 17/6/2011, 10:48     +1   -1




CITAZIONE
mi consigliate qualche album e/o canzoni?

Per amare i Diaframma mi è bastato ascoltare tre album :
Siberia,Boxe e Tre volte Lacrime : )

Senza dubbio li collegherei ai Joy division piuttosto che agli U2,anche se come ha ben detto Antonio il sound di Boy rispecchia le atmosfere tipiche di quel periodo...Aah beati anni 80,sono nata troppo tardi! :cry:
 
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.Electrical Storm.
view post Posted on 17/6/2011, 11:03     +1   -1




Okay, thanks!
 
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•Dr. G
view post Posted on 23/8/2011, 11:32     +1   -1




L'altro giorno ascoltavo qualcosa, bella roba!
 
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Nebel*
view post Posted on 25/8/2011, 10:51     +1   -1




Oh bravo Matt u.u
 
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Sfascia Chitarre
view post Posted on 31/8/2011, 17:16     +1   -1




CITAZIONE
bella roba!

a chi piace musica seria non possono non piacere.




 
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.Electrical Storm.
view post Posted on 3/9/2011, 20:55     +1   -1




Ho ascoltato Tre Volte Lacrime, ottimo album, la mia preferita è Oceano. I testi sono davvero spettacolari ma la sua voce non mi fa impazzire per come la usa.
 
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Sfascia Chitarre
view post Posted on 4/9/2011, 23:03     +1   -1




CITAZIONE
Ho ascoltato Tre Volte Lacrime, ottimo album, la mia preferita è Oceano. I testi sono davvero spettacolari ma la sua voce non mi fa impazzire per come la usa.

Oceano è bellissima! Uno dei migliori di quell'album e dell'intero repertorio diaframmatico. Miro secondo me ha una voce incredibile, molto potente. Certo molto particolare.
 
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Sfascia Chitarre
view post Posted on 10/12/2013, 22:54     +1   -1




Il nuovo album lo devo ancora ascoltare. Ho ascolto qualche spezzone. Il penultimo mi piacque molto, un altro ottimo lavoro del Fiumani. ;)

Questa è una delle più belle di "Niente di serio".

Video

Questa è l'intervista che feci a Fiumani quando suonarono a Palermo due anni fa... (mi pare)

I Diaframma sono nati all’alba degli anni 80 a Firenze. Come spieghi il fatto che proprio nel capoluogo toscano si sia sviluppata un nuovo modo di fare e di intendere il rock in Italia; una nuova scena musicale che vedeva come protagonisti voi e altre importanti band come Litfiba, Neon, Moda?

Probabilmente è stata una serie di coincidenze. Firenze era una città dove c’erano delle buone etichette discografiche, c’era la Ira, la Contempo. negozi di dischi, locali…e questo ha favorito il fatto che oltre ascoltare musica venisse voglia di farla.. C’erano poi anche dei buoni negozi di dischi dove circolava molto punk, post-punk, new wave, tutta musica che ci piaceva. Ci si incontrava quindi nei negozi di dischi con altri musicisti e poi conoscendoci veniva voglia di formare dei gruppi. La presenza di buoni locali faceva si che noi potessimo vedere diversi concerti anche di gruppi stranieri di una certa levatura e quindi si imparasse anche molto da questi gruppi. Tutto quest’insieme di cose ha fatto si che a Firenze negli anni 80 si facessero delle buone cose, ci fossero dei buoni gruppi, una buona scena, si facesse dell’arte, dell’arte di buona qualità.

I primi anni 80 rappresentarono l’esplosione della cosiddetta new wave, fenomeno musicale che prese forma anche in Italia e in particolare appunto a Firenze. Ma nonostante queste genere musicale fosse d’origine anglosassone voi decideste di scrivere i testi in italiano. Perché questa scelta? Esecondo te se fu la base per la nascita di un nuovo tipo di rock in Italia?

Io da ragazzo scrivevo poesie, mi piaceva la poesia. Mi veniva quindi spontaneo comunicare in italiano, pensavo di avere delle cose da dire, delle cose interessanti. Abbiamo subito iniziato a scrivere in italiano e sicuramente arrivavi prima in Itali cantando in italiano; era importante avere la sensazione di arrivare subito al pubblico, cioè stabilire un contatto diretto e immediato. E questo ci ha facilitato molto. Anche se all’inizio c’era una parte molto esterofila che diceva che dovevamo cantare in inglese perché il rock è in inglese. Noi invece siamo andati dritti per la nostra strada e alla fine sono arrivati buoni risultati.

La lingua italiana si è affermata e oggi cantare rock in italiano è una cosa abbastanza comune.
Oltre alla musica ciò che contraddistingue i Diaframma è la particolarità e la bellezza dei testi. Tra l’altro tu hai anche scritto libri e raccolte di poesie. Quindi che rapporto hai con la letteratura, quali sono i tuoi autori preferiti, in particolare tra quelli italiani?


All’epoca quando abbiamo iniziato a cantare in italiano in realtà a me piaceva molto la poesia francese simbolista. Rimbaud, Baudelaire, Verlaine, i grandi insomma. Poi degli italiani mi piacevano Roversi, Montale, queste autori. Quindi tutte queste cose insieme più anche molti cantautori italiani, mi piacevano Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, De Gregori.

Un tempo si utilizzava il vinile, poi si passò ai compact disc e oggi abbiamo gli mp3. Dischi e vinili per fortuna resistono, ma sicuramente è internet il perno su cui girano la musica e le band oggi. Secondo te come è cambiato il mondo della musica e rispetto a trent'anni fa come è oggi suonare dal vivo e registrare dischi ?

Suonare dal vivo è sempre la stessa cosa. Attacchi il jack alla chitarra e vai. Da trent’anni a questa parte è sempre lo stesso. Fare dischi è probabilmente più facile perché il digitale permette di ripetere all’infinito delle parti anche se non le fai bene. Negli anni 80 c’erano i nastri quindi dovevi stare più attento, non potevi tagliare con la stessa facilità di adesso. Quindi fare dischi adesso è più facile. Mentre dal vivo è sempre la stessa cosa, facile e difficile insieme. Dipende poi se lo sai fare o no.

In "Grande come l'oceano" canti "C'è stato un tempo dove i miei migliori amici erano i Ramones" e citi il celebre negozio londinese "Sex". In che maniera ti ha influenzato il punk e che ricordi hai di quel periodo?

Beh il punk mi ha influenzato molto, mi piaceva molto. Questa musica violenta a cui noi ci ispiriamo; prendiamo molto da quel genere là. E poi era facile da suonare, quindi se avevi delle cose da dire era scarno, immediato. E’ una musica che mi piace molto e penso che la musica dei Diaframma di adesso un po’ risenta anche di quella lezione.

In alcune copertine dei Diaframma sono presenti meravigliose opere d'arte, per esempio "Il sorcio" di Giacomo Favretto nel tuo ultimo disco e poi tre raccolte presentano dipinti dello "scapigliato" Tranquillo da Cremona. C'è un legame tra queste opere e le canzoni che hai scritto nel corso di questi anni?

Tranquillo da Cremona mi piaceva molto perché a me piaceva la scapigliatura anche come movimento letterario. Mi piacevano molto i poeti e i romanzieri della scapigliatura e noi un po’ ci definivamo un po’ scapigliati nel nostro genere musicale. E quindi era normale nel momento in cui cercavi di tradurre in immagini un genere musicale pensare agli scapigliati e Tranquillo Cremona, senz’altro, su tutti.

L'anno scorso gli Afterhours sono andati a Sanremo, quest'anno è stata la volta dei Marlene Kuntz. Nel periodo in cui eri sotto la Ricordi, ti avevano proposto di andare al festival, ma hai deciso di non partecipare. Cosa pensi della scelta di queste due band?

Io ho fatto bene a non andare a San Remo perché era un periodo della mia vita dove avrei potuto fare una scelta sbagliata, non ero sufficientemente forte per andare in un posto come Sanremo e mantenere la mia identità. Viceversa gli Afterhours e i Marlene o i Subsonica sono andati come gruppi e quindi molto più coesi, molto più forti e quindi in grandi di mantenere la loro identità. Quindi direi che hanno fatto bene ad andare.

A differenza di molte altre band italiane i tuoi dischi non escono per grandi major discografiche ma da molti anni vengono prodotte dalla Diaframma Records. Come mai hai deciso di creare una proprio etichetta per produrre i tuoi dischi ? L’autoproduzione libera e indipendente è possibile nel mercato discografico odierno?

Mah direi di si. Anzi tranne pochi casi direi quasi necessario autoprodursi, ormai è molto meglio, anche perché oggi di dischi se ne vendono così pochi. Io ho fondato la Diaframma Records tanti anni fa, mi trovo bene, sono libero, do licenza alla Self che distribuisce ai negozi; è un rapporto che dura da 13 anni, mi trovo bene, son contento. Ognuno ovviamente poi fa quello che vuole, io ho fatto questa scelta.

Il tuo ultimo disco si chiude con una frase secondo me emblematica “Volevo cambiare ma sono sempre qua”. Cosa provi ancora oggi a salire su un palco e suonare? Hai pensato mai di mollare la musica, di lasciar perdere tutto?

No, di lasciare perdere tutto no. Di mollare la musica no, non l’ho mai pensato. Volevo cambiare dal lato forse più esistenziale. Si hanno delle aspirazioni che poi la vita ci presenta un po’ il conto e non riusciamo sempre a tradurre in realtà quello che vorremmo essere, quello vorremmo diventare, quello vorremmo avere. Però ecco se dovessi fare un bilancio della mia vita devo dire di essere molto contento perché ho trasformato la mia passione, la musica, in un lavoro; perché comunque è diventato il mio lavoro. E non è così comune, non è così facile, da questo punto di vista è un ottimo risultato. Ho sempre fatto musica divertendomi e alla fine è diventato un mestiere e sono contento così.

Perché secondo te oggi la buona musica rock non riesce a raggiungere il grande pubblico?Secondo la tua prospettiva qual è la considerazione che si ha degli artisti e dei musicisti in Italia? Quale considerazione hai della tua professione?

Che non riesca a raggiungere il grande pubblico non è proprio vero, perché pensa ai Verdena che sono arrivati al secondo posto in Hit parade; pensa agli Afterhours, ai Baustelle, alla Bandabardò. Quindi direi che la musica rock oggi arriva, negli anni 80 era molto più difficile. I Litfiba, Il teatro degli orrori ci sono dei gruppi che piacciono molto. Quindi direi che è buona la situazione, trent’anni fa era molto peggio e molto più difficile. La musica rock ha quindi un pubblico numeroso, si possono fare delle buone vendite, andare in classifica.
 
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Nebel*
view post Posted on 10/12/2013, 23:09     +1   -1




L'ultimo album l'ho ascoltato poco e male, per quel che ho sentito non mi è piaciuto granché... :male:

Bella l'intervista comunque! :D
Anche se su qualche risposta è stato troppo buono, secondo me il rock italiano è sempre meno calcolato rispetto ad una volta... Anzi, tutto il rock in generale è un po' abbandonato secondo me.

PARDON!
Il penultimo album, dell'ultimo ho ascoltato solo delle anteprime...Ed anche lì, non sono molto entusiasta.
 
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Sfascia Chitarre
view post Posted on 10/12/2013, 23:30     +1   -1




CITAZIONE
Il penultimo album, dell'ultimo ho ascoltato solo delle anteprime...Ed anche lì, non sono molto entusiasta.

Dell'ultimo devo dire anche io, uno dei peggiori mi sa dell'intera discografia...anche se sono ai primi ascolti come detto all'inizio.

CITAZIONE
L'ultimo album l'ho ascoltato poco e male, per quel che ho sentito non mi è piaciuto granché...

Certo i confronto con i classici 80s ma anche con i primi dischi in cui cantava il Fiumani l'è poca roba però a me non è dispiaciuto sia questo che il precedente "Difficile da trovare".
Ci sono ottimi pezzi. ;) Quest'ultimo mi pare parecchio moscio, anche se vero anche Niente di serio non è proprio potentissimo.

CITAZIONE
Bella l'intervista comunque! :D
Anche se su qualche risposta è stato troppo buono, secondo me il rock italiano è sempre meno calcolato rispetto ad una volta... Anzi, tutto il rock in generale è un po' abbandonato secondo me.

;) E' stata una bella esperienza. L'ho fatta col mio amico Peppe dopo il concerto nei camerini. Lui molto cortese, gentile e simpatico. Il registratore ha fatto la sua parte.
Concordo. Infatti nella mia domanda trapelava questo...e anche molto pessimismo. Lui era ottimista. Forse dal punto di vista di chi suona è più facile, si riesce a essere meno pessimisti.
Era tanto che non rileggevo l'intervista. La penultima e quella su Sanremo me le sarei immaginate proprio così.
Di sicuro è una persona schietta e diretta. E a me non ha dato l'idea di tirarsela come pare invece a molti...
 
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24 replies since 21/1/2011, 18:25   1233 views
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