| "Era il 1991, al tempo provavamo in cantina con un'attrezzatura infame, avevamo solo due vecchi amplificatori, così per poter sentire il suono dicevamo in continuazione: Massimo volume, alza al massimo volume".
Il periodo 1993-1995 è stato molto fecondo per la scena indipendente italiana: sono usciti dischi che hanno ridisegnato il panorama musicale, aggiornando il linguaggio rock autoctono con risultati spesso interessanti quando non eccellenti. Sono infatti di quegli anni opere come il debutto dei Csi (gli ex-Cccp ora più gruppo e meno performance), la svolta in lingua italiana degli Afterhours con il formidabile "Germi", i debutti di Marlene Kuntz, Almamegretta, La Crus, etc. Tutti importanti, per un motivo o per l'altro, e soprattutto vere e proprie iniezioni di nuova linfa vitale nel rock "all'italiana". La maggior parte di questi gruppi e autori suona tuttora, in alcuni casi anche con buone soddisfazioni dal punto di vista delle vendite, come nel caso di Marlene Kuntz e Afterhours. Vi è poi un altro gruppo esordiente in quegli anni, apparentemente minore, che non è sopravvissuto al riflusso, o meglio all'assorbimento da parte dell'establishment di quei nomi e di quelle proposte, ma che è riuscito quanto e più degli altri a colpire il pubblico per la sua originalità e grande capacità espressiva, per il suo incarnare con un suono e una voce unici il malessere presente dietro tante esistenze quotidiane. Questo gruppo, destinato a restare nella memoria degli appassionati della musica più sincera e incompromissoria (e non è un modo di dire, come si vedrà alla fine), si chiamava Massimo Volume.
(Onda rock) Discografia :
1993 - Stanze 1995 - Lungo i bordi 1997 - Da qui 1999 - Club Privé 2010 - Cattive abitudini
Formazione attuale :
Emidio (Mimì) Clementi - basso e voce Vittoria Burattini - batteria Egle Sommacal - chitarra Stefano Pilia - chitarra
Lascio che la poesia e la musica dei Massimo Volume parlino da sè...
Dal secondo album "Lungo i bordi"
Il primo dio
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