"Make it stop", L'articolo di Tim per il sito Huffingtonpost.

Make It Stop

It's no secret that the rock scene can be a straight-male-dominated, testosterone driven, hyper-masculine place (Please see Sammy Hagar's Livin' It Up! In St. Louis DVD). The explosion of the Riot Grrrl scene in the 90s adeptly illuminated these problems and, to a degree, the immediate punk scene within spitting distance took heed. But that movement alone was not the magic bullet to rid rock of its inherent biases.

It was in the wake of these progressive movements in music that our band, Rise Against, was born. We started in the punk-rock basements of Chicago, chock full of cultural deviants just like us. While our souls will always dwell in those musty subterranean holy grounds, we woke up one day adopted by a much broader rock fan base. Our audience now contains those who cast their nets a bit wider than just Minor Threat and Black Flag. We started playing shows bigger than I'd ever attended as a fan, to people I'd never thought would ever listen to our music. I was introduced to a mainstream, commercial rock scene, in all its natural splendor and
gross inequities. I found hungry ears and some open minds. But I also found a place that all too often harbors homophobes and perpetuates homophobic behavior. I found a fire that needed water.

Just last September (2010), the headlines were plastered with a wave of gay (or gay-perceived) teen suicides. Tyler Clementi, age 18, was a gifted violinist at Rutgers University. After his roommate secretly set up a webcam to film him during a sexual encounter, he threw himself off the George Washington bridge. Seth Walsh, a 13 year old who had bore the brunt of harassment at his school, hung himself from the plum tree in his backyard. These events, along with a few questions from our own fans about where we stood on gay rights, created the spark that would bring life to our song "Make It Stop (September's Children)." We were happy to team up with the "It Gets Better" campaign and director Marc Klasfeld to then create the accompanying music video.

Bullying, in many forms, may always exist. Assholes are born everyday. But much of the bullying that takes place today is trickling down from a culture and a media that gives credence to the hateful rhetoric that clogs our streets and airwaves. As Americans, it's time to connect the dots between the deaths of teenagers and the people and organizations that are
part of the problem. When the song says "make it stop," it's talking to the parts of society that would hide behind euphemisms like "family values" to justify bigotry. When it says "let this end," it's addressing hate-filled TV networks that masquerade as news stations. And of course, "Make It Stop" is here to let our own audience members know that if they would make a fellow concertgoer feel unwelcome at a Rise Against show, then perhaps it is they who are not welcome at a Rise Against show.

Going from punk dives to arenas was kind of like moving into a new apartment. It's pretty nice, but in order to live here I'm gonna need to clean up the dirt and paint a few walls. When I can't decide on a color, sometimes I just paint stripes of each one.

Fonte: here
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Che parole! Che parole! Bastano poche righe per comprendere quanto tutto quello che i Rise stanno facendo non sia pura retorica, buonismi, ipocrisia. Tim in questo articolo riesce a spiegare il suo punto di vista molto efficacemente, ogni sua parola colpisce molto. Make it stop sta diventando una canzone dal valore enorme per tantissima gente, per alcuni potrebbe essere anche fonte di conforto, addirittura salvezza.



Tutto vero quello che viene detto, soprattutto riguardo alla scena punk, sempre stata maschilista.

Che poeta!

up

grande Tim, soprattutto quando tratta della cultura odierna, che porta a questi stati di bullismo, e a questa massa deviata dai media

While our souls will always dwell in those musty subterranean holy grounds, we woke up one day adopted by a much broader rock fan base.

But I also found a place that all too often harbors homophobes and perpetuates homophobic behavior.

Bullying, in many forms, may always exist. Assholes are born everyday. But much of the bullying that takes place today is trickling down from a culture and a media that gives credence to the hateful rhetoric that clogs our streets and airwaves

E' incredibile come abbia descritto la realtà (non solo Americana) dei nostri giorni. Pregiudizi, influenza dei media, un mondo troppo sporco che andrebbe riverniciato!!

grande Tim

una delle poche band famose per i giusti motivi.. mi sono commossa a leggere quest'intervista

Io sono stata vittima di bullismo, e sono passata per un brutto stadio in cui ho pensato al suicidio. Non sto a raccontarvi troppo il perché, o il come, già è tanto, conoscendo il mio carattere, che io riesca ad aprirmi così. Comunque, ci tengo a dirlo, la musica mi ha salvata. I Rise Against hanno fatto la loro buona parte. Ho scoperto il video di Make It Stop dopo che la scuola era finita, ma in ogni caso sono scoppiata a piangere vedendolo. Perché mi ha fatto capire che non ero l'unica. E questo per me vale tantissimo. I Rise Against mi hanno dato la voglia di aiutare gli altri, di fare qualcosa per il mondo! Questo video ha aiutato me, ora è il mio turno di aiutare! Ho iniziato volontariato un giorno alla settimana, per ora, sotto consiglio di una mia amica, poi mi prometto in futuro di iniziarlo di mia spontanea volontà.
Non finirò mai di ringraziare questa band.

semplicemente commovente....

Grandissima Giulia.

Più vado avanti più mi rendo conto del perchè i rise non sono una band qualunque. Perchè la gente crede in quello che fanno, ci crede sul serio! Puoi avere fiducia in loro perchè sai che non mentono, che non possono mentirti perchè ci tengono a quello che fanno e che dicono. La loro musica è solo la punta dell'iceberg, dietro ci sta un mondo.

Bellissima metafora che condivido in pieno.
La loro musica è "diversa" dalla solita, ed è per questo che mi piace. Non è la solita musica che punta solo a far soldi, loro hanno dei veri ideali dietro e per questo non posso che stimarli!

Mi sono commossa a leggere queste righe.
Sono felice per te, Giulia.

Anch'io sono stata vittima di bullismo in passato. Non è, come dicevano parenti e psicologi del paese, un fenomeno così sporadico, purtroppo. Poco importa se il posto in cui vivi sia lontano dalle grandi città, il bullismo intacca ovunque e con forza.
Riesco a parlarne perché dopo tante sedute di famiglia abbiamo capito che il miglior modo per uscirne era aprirci e raccontare, affinché si riesca a capire che "diversità" non è e non deve essere sinonimo di "paura".
Mio fratello è autistico dalla nascita. è un ragazzo bellissimo e dolce, con un sorriso pronto per chiunque lo incontri. Non entrerò nei particolari, ma basti sapere che durante il periodo delle medie è stato preso di mira da una banda. Fortunatamente la situazione è stata fermata quanto prima e i colpevoli sono stati tutti denunciati. Però i fratelli e sorelle maggiori dei ragazzi coinvolti hanno pensato bene di vendicarsi su me.
I primi due anni di liceo sono stati duri, soprattutto perché non riuscivo ad aprirmi e confidarmi con nessuno. Non potevo parlarne con i miei genitori, non dopo che finalmente erano riusciti a riprendersi da ciò che era capitato a Emi. Non ho mai pensato al suicidio, non sono mai arrivata a quell'estremo perché mi ero convinta che il mostro non ero io, ma loro. Quindi sopportavo, ma cercavo di non dar loro la minima soddisfazione nel vedermi piegata. Nel mio caso ad aiutarmi sono state due cose: il mio professore di storia dell'arte e la musica. C'è voluto un po' di tempo, ma piano piano sono riuscita a liberarmi da quel veleno e ce l'ho fatta a rivelare tutto.
Quando ho ascoltato "Make it stop" per la prima volta, ho pianto.
I Rise non sono un band qualsiasi, sono speranza iniettata nelle orecchie e nel cuore.

Sono felice per tutti voi

Make it stop ha davvero un testo

Hai detto tutto!
Come ho detto prima, la gente ci crede a quello che fanno e dicono i Rise, altrimenti nessuno piangerebbe di fronte ad un video.

Bene allora non siete da sole. Sono scappato per ben due volte per motivi del genere ( atti di subdomizzazione ) e ricordo a tutti che pensare in positivo cambia tutto. Io non mollo poiché nessuno è cattivo, è solo che non sanno come esprimersi