Rise Against Italian Forum

Wikipedia rischia di chiudere

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.Electrical Storm.
view post Posted on 4/10/2011, 19:49




Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) recita:

«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»

Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue, che può essere consultata in qualunque momento senza spendere nulla.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
Articolo 27

«Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.

Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»


L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?

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Ma internet non era "informazione libera"? Ah, no. Mi sbagliavo! Siamo in Italia gente! :lol:

 
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Appeal To Reason
view post Posted on 4/10/2011, 20:02




Censurare internet è il raggiungimento dello stato dittatoriale.Finora venivamo considerati un paese semi-libero,il peggiore per quanto riguarda la politica tra quelli democratici.Se questa legge passa,andremo a fare compagnia alla cina e a tutti gli altri.Non ce lo possiamo permettere.La libertà(in generale,di espressione,di pensiero,di stampa)và fortificata,và animata,và portata in posti in cui prima non esisteva,non uccisa!
 
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LucaSesto
view post Posted on 4/10/2011, 20:17




CITAZIONE
vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".

CITAZIONE
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.

Dittatura ormai è veramente la parola più azzeccata per definire il nostro stato

Odio, disprezzo, disprezzo, odio, odio, odio!!!
 
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do-you-frank
view post Posted on 4/10/2011, 20:51




il problema è: come siamo arrivati fino a questo punto? come abbiamo potuto farci guidare da questo fino farci togliere la libertà di espressione, senza che nessuno dica nulla o quasi se non il giorno prima dell' approvazione della legge bavaglio?

a questa domanda l'unica risposta è che la libertà di informazione già non esiste da 17 anni, la tv e i giornali sono monopolizzati da anni, ora è il momento della rete... continueremo ad andare avanti, dritti, come se non fosse successo nulla, come abbiamo fatto in questi 20 anni??
forse alcuni di noi no, ma l'Italia chiamò: sì!
 
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_Gunslinger_
view post Posted on 5/10/2011, 19:43




L'ho letto oggi pomeriggio con una mia amica...Ci siamo limitate a guardarci inorridite, non ci sono parole.
La libertà d'espressione sta definitivamente scomparendo.
 
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Nebel*
view post Posted on 5/10/2011, 19:55




CITAZIONE
La libertà d'espressione sta definitivamente scomparendo.

 
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LucaSesto
view post Posted on 5/10/2011, 20:01




Vi porto la replica dei giornali di Berlusco... ehm.. dei giornali neutri e liberi dalla politica

CITAZIONE
Wikipedia protesta? Meglio, c'è la Treccani

Bavagli immaginari: l'enciclopedia online si auto-oscura. Torniamo all'antico, niente politica e più cultura.


La nuova legge sulle intercettazioni potrebbe avere un merito inaspettato: far scomparire Wikipedia. L'enciclopedia sul Web, scritta e modificata dai lettori, piena di strafalcioni e di fonti incerte, ha fatto impallidire studiosi, spaventato accademici e depistato studenti convinti di avere a portata di mouse una Treccani. Quando s'è scoperto che non si trattava dell'enciclopedia Britannica, si sono levate le proteste. Ma non c'è stato niente da fare. Eppure dove hanno fallito professoroni e curatori di tomi a cinque stelle, potrebbero arrivare le norme anti-intercettazioni allo studio del Parlamento. L'allarme l'hanno lanciato «gli utenti di Wikipedia» e, dunque, anche questo potrebbe non essere attendibile. Ma c'è da sperarci. Con forza. Le norme che puntano a regolare le intercettazioni impongono anche ai siti internet l'obbligo di rettificare entro 48 ore i contenuti ritenuti lesivi. Ma Wikipedia, che non ha una redazione e che dunque sarebbe in difficoltà a correggere i testi, teme di non poter assolvere a questi compiti. Doverosi. E, dunque, di rischiare la chiusura. Lo stesso motivo, a ben guardare, limita appunto l'attendibilità dell'enciclopedia. Ma di questo i divulgatori internettiani non si sono preoccupati. Dal canto loro «gli utenti» non mollano. Hanno bloccato tutte le pagine con una nota che non lascia margini all'interpretazione: «Cara lettrice, caro lettore, in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando». Il comunicato introduce la protesta: «Con le norme del ddl intercettazioni non esisteremo più». La cosiddetta «enciclopedia libera» spiega ancora: «Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto - neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti - rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto ddl intercettazioni». Cioè quello che riguarda l'obbligo di rettifica anche per i siti internet. Peccato che in un'enciclopedia si cerchi un sapere «sicuro», almeno verificato da esperti e non soggetto alle modifiche di chiunque ritenga di averne le competenze. Wikipedia proprio non cede e denuncia che l'eventuale rettifica sarebbe «su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine». Insomma, conclude la nota, «vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce». D'accordo, ma non sarebbe meglio diffondere voci autorevoli? Rispolveriamo la Treccani.

Il tempo

Del tipo il bue che dice cornuto all'asino..
 
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Appeal To Reason
view post Posted on 5/10/2011, 20:22




L'unica è ridere di fronte a orrori del genere
 
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8 replies since 4/10/2011, 19:49   63 views
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