Ebbene si, un anno fa di lunedì i nostri tenevano una data a Budapest in terra ungherese famosa per la birra, la lingua totalmente incomprensibile e tantissima gno.....emh, tante belle ragazze.
Il concerto si teneva alla Petrofi Hall, un palazzetto di medie dimensioni, situato nel bellissimo Parco cittadino di Városliget, attaccato al Piazzale degli Eroi, con le sue imponenti sculture. Se non siete mai stati a Budapest, sappiate che è una città bellissima, economica, e che offre un sacco di bei posti da vedere e di belle cose da fare.
Il locale in sè è carino, sembra una specie di cinema modificato per spettacoli live, abbastanza grande e più che adatto in termini di servizi quali bar, bagni, guardaroba. L'unica pecca, come poi scoprirò è un acustica non proprio adeguata.
Infatti i primi due gruppi della serata, ovvero i Touché Amoré e gli Architects si sentivano male male. Aggiundendo il fatto che manco mi piacciono, ho passato il tempo della loro esibizione a girare per il posto, non grandissimo, e a godermi l'immancabile merchandising, anche se era il più brutto merchandising mai visto, con magliette brutte di colori orribili e altre cose di poco interesse. A volte penso che i gruppi lo facciano apposta, pensando:"Vediamo se c'è qualche coglione che spende dei soldi per comprare questa merda"
Finiti gli Architects, con il locale bello pieno anche se non sold out, finalmente era arrivato il momento dei Rise Against. Partenza con Survivor Guilt seguita da una Ready to Fall in grande stile, su cui si sono visti i primi stage diving e primi interventi della security.
Il suono è pulito, i ragazzi sono fomentati, ma almeno i pezzi iniziali sono sempre penalizzati dalla scrausa acustica. Solo su Drones, trascorso quindi ormai quasi un terzo dell'esibizione, si riesce a sentire abbastanza bene.
La scaletta prevede diversi brani da Endgame oltre ai ripescaggi dal passato: un ottimo esempio di ripescaggio è sicuramente Blood to Bleed, eseguita perfettamente, ma accolta in maniera abbastanza tiepida dal pubblico, probabilmente più fomentato da altri pezzi. Infatti le successive Satellite, PaperWings e Prayer of the Refugee confermano la mia teoria, visto che questi pezzi mandano in delirio la folla e le voci numerosi fan presenti riescono a coprire quasi totalmente la voce di Tim.
Prima del break c'è tempo tra le altre per una bella versione acustica di Like the Angel e la sempre apprezzata Give It All che provoca un bel pogo duro sotto il palco.
Il pubblico è caldo e non ne ha ancora abbastanza. Infatti dopo una breve pausa, i Rise ricompaio per gli ultimi 3 pezzi, concludendo l'esibizione con una bella versione di Savior.
Bella esibizione penalizzata dall'acustica non proprio adeguata. Era la quarta volta che li vedevo e sicuramente è l'esibizione che mi è piaciuta di meno, vuoi per l'acustica, vuoi perchè non mi sono sembrati così fomentati come altre volte.
A fine concerto ero comunque contento e per tutta la notte e il giorno seguente ho continuato a canticchiare pezzi di Savior e a ripensare al bel concerto visto.
Scusate se ho messo le foto giganti
Edited by .Electrical Storm. - 19/3/2013, 20:19
