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Waking Life, Film

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Appeal To Reason
view post Posted on 24/6/2013, 17:14     +1   -1




Waking Life è un film d'animazione in rotoscope del 2001, diretto da Richard Linklater. L'intero film è stato girato usando video digitale su cui successivamente una squadra di artisti - tramite computer - ha disegnato linee stilizzate e colori per ogni fotogramma. Questa tecnica (chiamata Rotoscope) è simile in certi aspetti allo stile di rotoscope del regista Ralph Bakshi, stile inventato a sua volta negli anni venti.
Il titolo è un riferimento alla massima di George Santayana che dice "[s]anity is a madness put to good uses; waking life is a dream controlled" ("l'esser sani di mente non è che pazzia tesa al buon uso; la vita da svegli è un sogno sotto controllo").

Waking life tratta la storia di un ragazzo che, dopo un incidente, va in coma e non riesce più a risvegliarsi dallo stato di sogno. La pellicola inizia con la visione di due bambini che con un gioco rendono esplicita un'affermazione che lascia intravedere la trama dell'opera: "Il sogno è il destino". Il protagonista sale su un taxi a forma di barca dove incontra un autista che gli spiega che nella vita ognuno ha una scatola di colori e che tutti devono utilizzarli sul foglio e anche fuori dai bordi. Successivamente ascolta il discorso di un professore che spiega l'esistenzialismo e la filosofia di Sartre. L'insegnante fa capire al ragazzo che la filosofia in questione non tratta la disperazione ma la questione secondo cui l'uomo è padrone della vita. In un secondo momento si ritrova in strada e viene investito. E da qui incomincia il coma, e si ritrova dinanzi a una donna con cui intrattiene un discorso sulla Creazione e sulla nascita del linguaggio. Secondo la sua interlocutrice la Creazione viene dall'imperfezione e dalla frustrazione e le parole sono inerti, simboli, figure morte. Nella terza discussione filosofica il protagonista ascolta il discorso di uno scienziato che parla dell'evoluzione biologica, antropologica e culturale. Quest'ultimo la definisce restringente e spiega che la nuova evoluzione, formata dal tipo di informazione digitale può portare il rafforzamento di giustizia, lealtà e libertà. Nella sequenza successiva intrattiente un discorso con un autolesionista. La dottrina autolesionistica, secondo l'uomo, è basata sull'alienazione e sulla consapevolezza che l'umanità ha sempre amato i disastri, le stragi e le sciagure ed è stata sempre attratta dalla morte e dalla distruzione. Il dialogo termina con il suicidio dell'autolesionista, che si dà fuoco. Nella scena seguente un uomo e una donna parlano dello stato post-mortem e sulla possibilità di uno scambio telepatico di istinto e ricordi tra individui della stessa specie. Poi un detenuto architetta la sua vendetta contro chi l'ha incarcerato, pronunciando la frase "Non giudicare se non vuoi essere giudicato!". Nelle immagini successive un professore parla del libero arbitrio e dell'esistenza di Dio. Egli spiega che se Dio ha già programmato il destino, l'umanità non può crearselo. La stessa cosa avviene se il mondo è regolato da leggi fisiche prestabilite o da piccole particelle con un comportamento imprevedebile. Dopo, nelle strade, viene affrontato un discorso con il megafono da un tizio che si lamenta della globalizzazione, dello schiavismo, delle aziende e di una società stile "1984" di Orwell, con un potere accentrato soprattutto nelle mani delle multinazionali. Successivamente un personaggio spiega che dire sì ad ogni singolo istante vale a dire sì all'intera esistenza e che la negatività è la nostra voglia del nulla. Poi un uomo espone le sue idee sul tempo, dicendo che un momento non è vuoto ma racchiude la vita pulsante dell'universo, lasciando un segno che forma la storia. Dopo due donne parlano del fatto che le cellule di ogni uomo si rigenerano tanto da cambiare la personalità dell'indivduo che, comunque, rimane sostanzialmente sé stesso. Successivamente c'è una riproduzione di un cortometraggio, messo in onda da una scimmia. Esso parla del rifiuto del vecchio mondo da parte di una micro società sovversiva nel cuore di una che la ignora. Un uomo poi parla dell'incapacità dell'uomo di raggiungere il suo vero potenziale a causa della pigrizia e della paura. Dopo il discorso di uno scrittore, due uomini si raccontano una storia e alla fine si uccidono entrambi in circostanze senza un senso. Poi il protagonista incontra tre onironauti che discutono sulle infinite possibilità offerte dallo stato di veglia e di sogno. Successivamente sono esposte da un personaggio le teorie del cinema di André Bazin. L'uomo discute sul vero significato degli istanti della vita e sulla loro rappresentazione sullo schermo. Poi quattro ragazzi parlano del loro stato di separazione dal mondo consumistico e falso e dei loro atti di violenza per combattere questo stato. Un uomo dopo cita Stevenson: "Il suicidio ne portò via parecchi, il bere e il diavolo si occuparono del resto". Dopo il protagonista incontra altri due onironauti. Il secondo pronuncia questa frase: "L'uscita è di qua, fuggire la velocità, non solo l'eternità ma l'infinito". Il ragazzo incontra una donna con la quale discute sul suo stato di eterna veglia. Due personaggi spiegano (citando Lorca) che la vita non è un sogno e il primo che la consapevolezza di noi stessi viene quando si compare nei sogni altrui. Successivamente il protagonista incontra una donna e un uomo che aveva già visto e conosciuto nelle loro altre identità. Una signora spiega l'importanza di relazionarsi con gli altri. Dopo la visione di danzatori, il protagonista discute con un ragazzo di un episodio della vita di Philip K. Dick, con un rimando agli "Atti degli apostoli". Il film si conclude con la scena in cui il ragazzo che ha ascoltato tutti i discorsi filosofici, ricade nello stato di veglia e di sogno. Con il tempo, il ragazzo giunge alla conclusione di star sognando e di essere incapace di svegliarsi. Il tema principale è infatti il sogno lucido, una condizione dello stato onirico che permette al sognatore (detto onironauta) di prendere coscienza del fatto di stare sognando. Il protagonista incontra poi un suo amico, Jesse, e crede di essersi risvegliato, cosa che scoprirà errata poiché, dopo un po' , l'uomo inizia a parlare del sogno lucido e pian piano inizia a volare via. Infine, il ragazzo incontra in un bar un alto ragazzo che gli spiega che, il sogno, a volte, può arrivare fin nel mondo dei morti, se non ben controllato. L'avventura del ragazzo si conclude con un ennesimo sogno che si conclude con la morte del protagonista, che vola via in cielo.

Il film rappresenta in modo intenso la situazione sociale di oggi. Tra i temi più discussi c'è il libero arbitrio, la maschera di Pirandello, l'istinto, l'evoluzione, il sogno e l'esistenza di Dio. L'opera fa comprendere al meglio la confusione che esiste nel terzo millennio, dovuta alle troppe idee, al consumismo generatore della pigrizia, all'edonismo, all'uso frequente della violenza e dell'autolesionismo che, nella loro brutalità, si ribellano allo stato di incertezza contemporaneo. La musica, simile al tango, è veloce e incalzante come le sinfonie e le altre tracce del film. I discorsi filosofici fanno solamente da contorno al capolavoro di Richard Linklater. Ancora una volta il regista americano ha sperimentato i dialoghi, precedentemente utilizzati in Slacker, e le riflessioni sul sogno. Quest'ultimo sembra essere lo scopo finale dell'autore che, dopo averlo discusso in La vita è un sogno, affronta il tema dell'onironautica. Quest'argomento, non conosciuto da tutti, fa riflettere sul mito della caverna di Platone e sulla tematica dibattuta dai maggiori filosofi della storia. All'inizio dell'opera la soluzione del gioco è "Il sogno è il destino". Quest'affermazione si riferisce alle azioni conseguenziali ai sogni, interpretati secondo la psicologia di Freud. In una scena la scimmia che fa proiettare un film sull'istinto umano, si comporta come un uomo. Questa sequenza perciò può essere considerata un'interpretazione della filosofia di Nietzsche, secondo il quale l'umanità ha un carattere di antropomorfismo. Questa teoria è dibattuta anche nel dialogo tra il protagonista e un personaggio del sogno. Il film è pervaso da un senso di agnosticismo. La visione eternata in un'ottica metafisica non si espone su temi contrastanti dell'idealismo di Platone, Hegel e Berkeley e del materialismo di Newton, ma ripropone la vicenda dal punto di vista dell'esistenzialismo di Kierkegaard e Sartre, in un contesto simile a La nausea. Si sente lo scetticismo dell'autore che ribadisce i concetti di nichilismo (che sfocia in anarchia e nelle teorie esposte nel Mein Kampf da Hitler) e storicismo. Il criticismo di Kant e Voltaire si oppone al convenzionalismo, al dogmatismo (soprattutto della religione cattolica) e alla divina Indifferenza evocata da Montale. Certamente le idee su Dio sono esposte in modo ristretto ma all'agnosticismo, che sembra trapelare in maniera maggiore, si pongono sommariamente il deismo di Hume e l'indifferentismo di Rousseau, in contrasto con il panteismo (non trattato qui) di Spinoza. Da notare sono i riferimenti all'atomismo di Democrito, alla questione del libero arbitrio dibattuta da Agostino d'Ippona e da Tommaso d'Aquino e al problema del principio della conoscenza e dell'apprendimento, discusso da Eraclito e da Parmenide. Il film tratta il principio dell'immanenza ma è in forte contrasto con la logica di Aristotele, la filosofia di Cartesio e con il giusnaturalismo di Cicerone e Hobbes. L'esistenzialismo, spiegato nel film da un professore di un'università, sfocia nel volontarismo di Schopenhauer. La società di "Waking life" è come controllata dal Grande fratello di 1984 di Orwell. Il protagonista, che ascolta i discorsi filosofici, rispecchia il pensiero di Socrate. Il film può essere interpretato secondo la scritta dell'oracolo di Delfi: "ΓΝΩΘΙ ΣΕΑΥΤΟΝ" ("Conosci te stesso"). Dibattuto è anche l'evoluzionismo di Darwin che soppianta il Lamarckismo e che diventa di tipo restringente oggigiorno. Nell'opera è chiara la lotta tra l'universalismo, il cosmopolitismo e l'individualismo. Un personaggio del film ha pronunciato questa frase: "L'uscita è di qua, fuggire la velocità, non solo l'eternità ma l'infinito". Questa citazione si collega sicuramente al trascendentalismo (al di fuori dello spazio e del tempo), all'Ápeiron di Anassimandro e alla teoria della reincarnazione. La vita nell'aldilà è una questione dibattuta spesso nel film. Le conclusioni a cui è giunta l'opera sono che la vita dopo la morte è uno stato onirico che si presenta per l'attività del cervello, operante anche alcuni minuti dopo il decesso. I minuti del sogno possono essere anni nella realtà; ci può essere perciò una specie di vita nell'aldilà. Il vitalismo di stampo moderno imperversa in questo capolavoro, che dà un senso di fragile volo allo spettatore. Lo spirito del regista contro il capitalismo è comprensibile a causa delle numerose lamentele dei personaggi contro le multinazionali, la borghesia e la globalizzazione, vista come una forma attuale di eurocentrismo. Il tipo di politica agognato da Linklater sembra essere quello di Locke. Gli assassini dei due uomini fanno riflettere sulla fatalità, sulla follia che imperversa nella vita che, secondo la filosofia di "Waking life", non ha un senso. Sicuramente un film riflessivo come questo non si vedeva dai tempi di 2001: Odissea nello spazio e Arancia meccanica di Stanley Kubrick, dagli anni '70 di Tarkovskij (Solaris, Stalker) e dagli anni '90 in cui Terrence Malick stupiva il mondo con La sottile linea rossa e Peter Weir realizzava The Truman Show. "Waking life" in generale è calato in una visione metafisica (caratteristica di Heidegger in Essere e tempo), simile al surrealismo, dove i contorni delle cose sono in movimento costante; sicuramente l'opera di Linklater è, insieme a The Tree of Life, il capolavoro del terzo millennio. Di certo il film in questione è una pietra miliare della storia del cinema, poiché alla sua uscita ha portato qualcosa di nuovo rispetto alle opere dei cineasti moderni.
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Bellissimo.Non è un vero e proprio film quanto un'unica lunga riflessione accompagnata da parole e immagini

Edited by Appeal To Reason - 25/6/2013, 16:52
 
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